mercoledì 5 dicembre 2012

La profezia dell'armadillo

La profezia dell'armadillo
Zerocalcare
Bao Publishing
Brossurato, 17x24, 144 pp. Colore
€ 16,00


Zerocalcare è un giovane autore spiritoso che pubblica sul suo blog delle divertenti storielle a fumetti dal gusto fortemente adolescenziale e nerd.
Secondo alcuni è anche molto di più: un autore completo, dotato di grandi doti narrative e capace di padroneggiare perfettamente il mezzo fumettistico. In particolare secondo Makkox, suo mentore, che ha prodotto la prima edizione di questo albo e nella prefazione di questa edizione della Bao si lancia in lodi sperticate, molto ironiche ma anche decisamente sopra le righe.

Io non voglio mettere in discussione il valore complessivo di Zerocalcare, me ne guardo bene. Ma siccome sono un "San Tommaso" di natura, per il momento mi limito a parlare di ciò che ho letto e cioè le storielle pubblicate sul sito (molto gustose, andatevele a leggere che sono gratis!) e questo volume.
E cosa contiene, dunque, questo volume? Contiene tante storielle divertenti dal gusto fortemente adolescenziale e nerd - ah, ecco, embè tutto qui? no, non è tutto qui - inframmezzate qua e là da una sottotrama più seria, dolente, che sfiora, direi quasi accarezza, il tema del malessere giovanile che sfocia nell'anoressia e che narra della difficoltà per i ragazzi di rapportarsi a temi così drammatici quando questi si abbattono sulle loro conoscenze.

L'adolescenza è una fase critica, in cui non si è più bambini ma non si è ancora uomini, si cominciano ad affrontare i veri drammi della vita ma non si è ancora costruita quell'armatura da adulti, quella scorza che ci aiuta a gestire le situazioni peggiori. E forse quella scorza altro non è che il tessuto cicatriziale delle ferite che abbiamo subito da giovani, ingenui e vulnerabili. Chi ci arriva un po' per volta si fortifica, chi ci sbatte il muso ci può anche restare.

Camille ci resta e la sua storia - no, in realtà non è la sua storia ma la storia della sua interazione col protagonista - ci accompagna in modo discontinuo dall'inizio alla fine dell'albo. Ma delicatamente, un po' suggerita, un po' sdrammatizzata, mai veramente approfondita.

Per questo motivo ringrazio Zerocalcare per il tatto, la sensibilità, per avermi fatto smuovere un po' di nostalgia ed un po' di magone ripensando all'adolescenza ed ai suoi casini ma mantenendo un tono simpatico, divertente, molto garbato.
Ringrazio meno tutti quei recensori che mi avevano fatto preparare ad una discesa negli inferi che invece non c'è stata.

Un'ultima annotazione sullo stile di disegno: è molto fresco, diretto, grottesco, un po' manga ed un po' cartoon. Anche un po' scarabocchiato: la pulizia del tratto non è certamente il suo punto forte. Se avete paura che possa non essere il vostro genere, non esitate e fate un salto sul blog (oh, ma siete duri, ancora non ci siete andati?), così vi togliete il dubbio e vi fate due risate.