giovedì 15 novembre 2012

Segno di gesso

Segno di gesso
Miguelanxo Prado
001 Edizioni
Brossura rilegata, 21,5x28,3, 96 pp. Colori
Prezzo:€ 20.00


Miguelanxo Prado mi piace molto, sia per il suo stile grottesco ma con una forte impronta realistica, sia per il gusto per temi assurdi e surreali. Nei suoi Deliri Quotidiani (pubblicati a suo tempo da Mare Nero) utilizzava un leggero tratto a china colorato ad acquerello, molto piacevole. In questa storia ha utilizzato uno stile meno grottesco ed una tecnica più materica, un po' polverosa. Non ho capito di che tecnica si tratti, ma come effetto mi ha ricordato proprio il gesso (i gessetti dei madonnari).

La trama è semplice, fatta di pochi gesti concreti, di poche frasi, basata soprattutto sulla difficoltà di comunicare, di comprendere i propri desideri e realizzarli semplicemente. Tutto va storto in questa storia. E come se non bastasse c'è un sottinteso paradosso temporale che rende il tutto più inquietante.

La lettura è veloce ma intensa. I personaggi un po' autistici si muovono confusamente e dolorosamente, come mosche in un barattolo. Ci ho ritrovato suggestioni di quando leggevo Sartre: l'inferno sono gli altri, ma ce lo creiamo anche da soli, con le nostre seghe mentali, con il nostro modo equivoco di porci rispetto agli altri, con la paura che i nostri desideri si possano avverare, con l'incapacità di accettare ciò che ci viene offerto perché troppo concentrati su ciò che non possiamo avere.

Bello.
Forse un po' caro, ma il formato è grande, le pagine non sono poche e la storia merita (anzi, forse richiede) più di una lettura.

Mi ha fatto sorridere (mestamente) la postfazione dell'autore, che evidentemente soffre anche lui di insicurezza e si mette a spiegare al lettore che c'è qualcosa di strano nella sua storia, rendendosi conto per primo dell'inutilità di questo gesto. Ricorda un po' il suo protagonista, tormentato dal desiderio ma titubante e fallimentare nel suo agire. Per nostra fortuna, come scrittore e disegnatore se la cava molto meglio!


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